Sono passati già dieci anni dalla prima volta che il Signore ci ha fatto incontrare, dal giorno in cui è iniziata questa avventura insieme.
All’inizio il gruppo era formato da cinque-sei bambini di sei anni che non arrivavano all’altezza dei miei fianchi ( e io non sono poi così alta)… ora mi trovo di fronte una ventina di ragazzi e ragazze così alti che devo sollevare la testa per poterli guardare negli occhi… insomma mentre prima loro erano i nanetti e io il gigante, ora io sono la nanetta e loro i giganti.
E’ strabiliante vedere quanto sono cambiati, soprattutto in questi ultimi anni, nel modo di vestire, nel modo di parlare, nei ragionamenti, nel confronto con noi e con gli altri… ma ci sono cose che sono rimaste sempre uguali: la loro capacità di accogliere e far sentire parte integrante del gruppo anche ragazzi appena conosciuti e la loro voglia di stare insieme.
Se guardo indietro… quante esperienze abbiamo vissuto!
I nostri incontri, in cui abbiamo conosciuto sempre di più questo Dio straordinario che non è rimasto lontano ma è sceso sulla terra facendosi uomo, con tutte le conseguenze che questo comporta, provando, come noi, la gioia, il dolore, il tradimento, la paura, l’amore. E tutto questo per farci capire che Lui conosce veramente i nostri sentimenti e le nostre debolezze, perché li ha provati in prima persona, e per indicarci la strada, difficile, piena di ostacoli, che ci renderà liberi dalle catene dei nostri tempi e ci farà volgere lo sguardo sempre verso il cielo.
Le cantate e le recite che sono state parte integrante del nostro cammino e che ci hanno permesso di lavorare ed impegnarci tutti insieme per portare agli altri un messaggio di pace e speranza.
I nostri ritiri che sono stati e saranno sempre dei momenti importanti di condivisione di esperienze, di preghiera e anche di divertimento.
La tombolata del 6 gennaio che ormai è diventata un appuntamento fisso tutti gli anni, i film che abbiamo visto e le cene che abbiamo fatto.
Il mercatino di Pasqua, realizzato con l’aiuto della Caritas parrocchiale e dei bambini del catechismo, che è stato molto importante perché, non solo ci ha consentito di dare un aiuto concreto alla nostra grande famiglia che è la Parrocchia, ma ci ha permesso di vivere veramente il Vangelo facendo qualcosa per gli altri senza volere niente in cambio.
Le nostre partite di quidditch che sono un divertente momento di sport in cui tutta la squadra deve lavorare insieme, senza individualismi, per riuscire a vincere.
I sacramenti ricevuti, la Confessione, la Prima Comunione, la Cresima, che sono stati tappe importantissime di questo viaggio, non il punto di arrivo… anzi il punto di partenza per un nuovo percorso.
E tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di Mariachiara e Serena, che per sei anni sono state con noi, e di Fabrizio che da quattro anni ci accompagna nel nostro viaggio. Grazie di cuore, ragazzi!
Un grande grazie va anche ai genitori di questi giovani che sono stati sempre disponibili a seguire i loro figli e noi, dando spesso anche dei suggerimenti, delle idee per il nostro cammino e al nostro parroco don Ramon che ha sempre sostenuto tutte le nostre iniziative.
Ma il grazie più grande va al Signore che mi ha chiamato a svolgere un compito così impegnativo e così entusiasmante, permettendomi in questi dieci anni di conoscere persone straordinarie con cui percorrere un pezzo di strada insieme.
E il bello è che il viaggio ancora continua…
Alessia
catechista