Marzo, un freddo vento soffiava contro una finestra di un ospedale di Dallas; in quel momento entrava un dottore nella camera di Diana Blessing, la quale era lì ricoverata dopo un’intervento chirurgico. Suo marito, David, le teneva stretta la mano mentre attendevano notizie. Il pomeriggio prima, il 10 Marzo, alcune complicazioni l’avevano costretta ad un parto cesareo alla 24.ma settimana, che fece nascere la figlia della coppia, Danę Lu Blessing.
I neo genitori erano a conoscenza che la neonata pesava solamente 708 grammi e che la sua lunghezza era di soli 30,5 centimetri; erano informati che ella era immatura ma, furono soprattutto le parole del dottore a colpirli duramente: “non credo che la bambina abbia molte probabilita` di sopravvivere” disse loro quanto più delicatamente gli fu possibile.
“Ci sono solo il 10 per cento di possibilità che la piccola superi la notte, ed anche se ciò accadesse per un qualche miracolo le probabilità che abbia complicazioni future è molto alta”
Paralizzati dalla paura i coniugi David e Diana ascoltavano le parole del dottore che descriveva loro tutti i problemi che avrebbe dovuto affrontare la bambina, nel caso fosse sopravissuta: non sarebbe mai stata in grado di camminare, parlare e di vedere; sarebbe rimasta ritardata mentalmente, e molto altro ancora.
Diana, con il marito David ed il loro figlioletto di 5 anni, avevano tanto sperato che un giorno Danę avrebbe allietato la loro famiglia, ed ora, nel giro di poche ore, vedevano tutti i loro sogni e desideri allontanarsi per sempre.
Ma i loro guai non erano finiti, il sistema immunitario della piccola non era ancora sviluppato. Quindi qualunque carezza, bacio o abbraccio per Danę sarebbe stato molto pericoloso; i famigliari sconsolati non potevano neppure trasmetterle il loro amore, dovevano evitare di avvicinarsi a lei. Tutto quello che potevano fare era di pregare il Signore che si prendesse cura della loro piccola, che la cullasse e la facesse sentire amata.
Non riuscirono a credere alla loro fortuna quando Danę, contrariamente alle previsioni, cominciò a migliorare. Passavano le settimane e la piccola continuava a prendere peso e a diventare più forte. Finalmente, quando Danę compì 2 mesi i suoi genitori poterono abbracciarla per la prima volta.
Trascorsi altri due mesi, accompagnata dalla diagnosi medica che preannunciava la possibilità di un possibile peggioramento in qualunque momento, Danę fu dimessa dall`ospedale e finalmente fu condotta nella sua casa, con la sua famiglia.
Trascorsi da allora cinque anni, Danę era ormai cresciuta ed era diventata una bambina serena che guardava al futuro con fiducia e con tanta voglia di vivere. Non apparivano segni di deficienza fisica o mentale, Danę era una bambina normale che viveva la sua vita normalmente e senza problemi ma, questa non è la fine della nostra storia!
Un caldo pomeriggio del 1996 Danę era seduta in braccio alla mamma in un parco non lontano da casa (Irving, Texas), mentre suo fratello Dustin giocava a calcio con gli amici. Danę, come sempre, chiacchierava felice con la mamma, quando all’improvviso si zittì. Abbraccio` la mamma e le chiese: “Lo senti?”.
Diana percependo dall`aria che si stava preannunciando la pioggia rispose “Si. Profuma come quando sta per piovere”.
Danę chiuse gli occhi e ripetè la domanda: “Lo senti?”.
Ancora una volta la mamma le rispose: “Mi sa che tra un poco saremo tutte bagnate. Sta per piovere.”
Danę, allora, alzo` la testa e accarezzandosi le braccia esclamò: “No, profuma come LUI. Profuma come quando Dio ti abbraccia forte”.
Diana lasciò allora fluire dai suoi occhi calde lacrime, mentre la bimba raggiungeva le sue amiche per giocare con loro. Le parole della figlia le avevano confermato ciò che da tempo, ormai, conosceva nel profondo del cuore. Durante il lungo e drammatico periodo in ospedale, mentre Danę lottava per la sua vita, Dio si era preso cura di lei, abbracciandola così spesso che il Suo profumo era rimasto impresso indelebilmente nella sua memoria.
Fonte (in inglese): rhinoed.org/